Esiste un considerevole versante della produzione di Maria Credidio in cui è stato eliminato ogni elemento meramente decorativo e virate le scelte coloristiche a favore dell’utilizzo del bianco e del nero. Sono forme essenziali, geometriche e primigenie, come triangoli, sfere e cilindri, a regolare il dettato visivo, basato su criteri di ordine e compostezza formale.

L’artista assimila e interpreta in maniera coerente la massima enunciata da Paul Cézanne di “trattare la natura secondo il cilindro, la sfera e il cono”: sia le sculture che i quadri in esame sono infatti intimamente attraversati da una logica geometrica che anima le superfici e dà vita ai corpi scultorei.

La Credidio, assimilando lo spirito della lezione di Piero della Francesca, che costruiva i suoi quadri seguendo precise logiche matematiche e geometriche, propone strutture basate su un coerente equilibrio di rapporti e su perfette armonie di volumi.

 

di Mario Verre
Critico d’arte e curatore di Mostre