(omaggio al Codex purpureus Rossanensis)
Schiavonea – Corigliano Rossano, 2019

Maria Credidio dopo aver prodotto per decenni sperimentazioni sui versanti della pittura e della scultura, si è misurata anche con il linguaggio della performance. A stimolare la sua immaginazione è stata determinante la recente partecipazione alla mostra Vedere parole, curata da Teo De Palma e Ombretta Gazzola, al Complesso San Bernardino di Corigliano-Rossano.

Per tale esposizione, finalizzata a istituire un dialogo tra artisti contemporanei e il Codex Purpureus Rossanensis, l’artista ha presentato Elemento rosso lib(e)ro, sofisticato libro opera (con copertina in cartone e pagine in cera d’api) che è stato al centro di una performance sulla riva della cittadina ionica.

Le fotografie testimonianti l’azione artistica, in cui nella prima parte la Credidio, guanti bianchi alle mani, indossa un elegante e austero abito nero, sono accompagnate da parole della stessa artista (“Sfoglio il tuo vellutato corpo e mi inebrio di essenze divine”) che riflettono, nell’ottica di condurre una riflessione sulla valenza sacrale del Codex, sia il profondo coinvolgimento emotivo con Elemento rosso lib(e)ro e in automatico col celeberrimo manoscritto rossanese che la vicinanza spirituale col complesso mondo teologico ad esso connesso.

É così intensa la sintonia col portato culturale del Codex che nella seconda parte della performance l’artista indosserà un lungo indumento bianco recante alcuni passi significativi del famoso evangeliario, ad indicare quanto quei versi aderiscano sua anima.

Con il mare sullo sfondo (che “sorride da lontano. Denti di spuma, labbra di cielo” per Federico Garcia Lorca) attraversando il quale il Codex giunse in un’epoca ancora da definire a Rossano, l’artista, con incedere solenne e abbigliata come un’antica sacerdotessa, prima lo legge, lo vive nella sua spirituale corporeità e vi medita mediante l’opera da lei realizzata per poi conquistare successivamente con esso un dialogo così intimo da essere osmotico.

Sfoglio il tuo vellutato corpo e mi inebrio di essenze Divine”
Schiavonea, Corigliano-Rossano, 2019