L’opera di Maria Credidio, con la performance di Carla De Bellis, ispirata ai miti di Eco e Narciso, intende reinterpretarli realizzando l’integrazione di arti visive e arti della parola e dei suoni, in una sorta di traslato connubio tra Narciso concentrato sulla visione di sé ed Eco ridotta a puro suono. Mentre la danzatrice lotta con l’ombra di un velo e i suoi versi sono la voce dolente di Eco, un volto ritratto entro sei neri specchi assorbe la luce e l’ombra, misteriosamente assorto in sé stesso.
Nel Buio dello Specchio